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Emanuele Macaluso conobbe Leonardo Sciascia ai tempi della scuola, a Caltanissetta. Entrambi, durante la guerra, parteciparono alle attività del Pci. Macaluso ne sarebbe diventato dirigente del Pci e sindacalista. Sciascia, pur rimanendo legato al partito sia come elettore che come politico, non vi entrò mai, e ne fu anzi spesso un critico lucido e informato. In questa intervista, Macaluso offre una lettura della visione che Sciascia aveva della legge come antidoto a un potere capace di schiacciare l’uomo, un potere cui si oppose indipendentemente dallo schieramento che lo brandiva.
Si pubblica e traduce per la prima volta il contenuto integrale della lettera, assieme a copie dell’autografo, attualmente in vendita.
Sofia Kovalevskaja racconta le visite di Dostoevskij alla sorella maggiore, Anjuta. Sofia aveva all’epoca quindici anni e sarebbe poi diventata la prima donna a coprire una cattedra universitaria in Nord Europa. Anjuta divenne invece una rivoluzionaria e partecipò alla Comune di Parigi.
di Alina Kreisberg
Le città invisibili di Italo Calvino sono servite da spunto all’omonimo ciclo di acquerelli dell’artista italo-iberico Pedro Cano, esposto con grande successo, pubblico e di critica, in varie sedi italiane e spagnole. La domanda che ci si pone è fino a che punto si tratti di illustrazioni vere e proprie, o piuttosto di due opere, letteraria e figurativa, indipendenti ma legate da un nesso più sottile : quello di evocare, piuttosto che descrivere, con un procedimento vicino alla sineddoche. Calvino accenna a dei virtuali assetti urbani per far intuire un’idea filosofica ; Cano raffigura un dettaglio per farne estrarre a chi guarda l’idea di un insieme simbolico.
George Orwell, per The New English Weekly, 21 marzo 1940
Due grandi autori italiani del Dopoguerra, Calvino e Levi, pur condividendo una visione materialista del mondo, ne derivavano opinioni opposte riguardo alla possibilità dello svilupparsi di una intelligenza artificiale paragonabile all'intelletto umano. Questo articolo offre una prospettiva sul loro pensiero e una retrospettiva alla luce della riflessione avvenuta nel frattempo sotto la spinta degli sviluppi della cibernetica.
"...benché Dino Buzzati fosse prioritariamente giornalista (come Rodari, del resto) e si rivolgesse, coi suoi scritti e romanzi, prevalentemente ad un lettore adulto, l’intera sua produzione letteraria, la sua poetica sembra rivolgere all’infanzia un costante occhio di riguardo. Lo stesso occhio che più e più volte indossa la lente del fantastico e del meraviglioso per accostarsi al reale, riscriverlo, reinterpretarlo."
Articolo di Benjamin H Chin-Yee, originariamente apparso in UTMJ, vol. 92, f. 1, dic. 2014
Spesso, l’abstract di un articolo dice poco riguardo a che cosa il ricercatore ha scoperto o a quali sono i suoi risultati più importanti, che cosa propone come risultato finale o quali punti considera “da portar via” e vuole che restino impressi nel lettore. Qui presentiamo una semplice guida: come si scrive un buon abstract? (fonte)
Articolo originariamente pubblicato su Incontri 30, 1 (2015).
Articolo originariamente apparso su Between V, 9 (2015)
Articolo originariamente apparso su "Between" Vol 1, N° 1 (2011)
Pubblicato originariamente in "Scienza & filosofia" 9 (2013)
Pubblicato originariamente in "Storicamente", 11 (2015), no. 3
Quanto conta la dimensione del dialogo in una recensione? Traduzione di un articolo di Kip Jones.
Quando un'idea divertente non basta a creare un libro godibile.
Un uomo che si crede giovane, minacciato di malattia dal suo medico, si trova trattenuto a casa, dove scopre, in realtà, di non essere vecchio.
Lottman, esperto e consulente internazionale dell’industria libraria, offre una lezione articolata in dieci domande.
Due racconti ambientati a Roma, in cui il protagonista è una donna, ma che vengono narrati dalla voce di un uomo. Con grazia, Fenimore Woolson racconta, nella vita degli intellettuali americani a Roma a metà ottocento, lo sforzo per la creazione e la ricerca del proprio talento.
Emanuele Macaluso conobbe Leonardo Sciascia ai tempi della scuola, a Caltanissetta. Entrambi, durante la guerra, parteciparono alle attività del Pci. Macaluso ne sarebbe diventato dirigente del Pci e sindacalista. Sciascia, pur rimanendo legato al partito sia come elettore che come politico, non vi entrò mai, e ne fu anzi spesso un critico lucido e informato. In questa intervista, Macaluso offre una lettura della visione che Sciascia aveva della legge come antidoto a un potere capace di schiacciare l’uomo, un potere cui si oppose indipendentemente dallo schieramento che lo brandiva.