originale

Brian Fies - Mom’s Cancer

So che "la capiscono" tutti, ma non posso dare abbastanza peso al fatto che «Mom's Cancer» non è un manuale per Il Modo Ottimo E Splendido Di Gestire Le Cose.  È una storia tanto vera quanto ero in grado di scriverla, riguardo a come delle persone reali hanno gestito situazioni reali. Non siamo stati perfetti e lo sapevamo, ma abbiamo fatto tutti il meglio che potevamo. (Brian Fies)

Dal punto di vista editoriale, Mom’s Cancer rappresenta un caso importante. Nato come fumetto online nel 2004, nel 2005 ha ricevuto il Premio Eisner per la categoria Digital Comic. Nel 2006 è stato tolto dal web per pubblicarlo a mezzo stampa; la nuova versione ha ottenuto ampio successo di pubblico e di critica. Originariamente in inglese, nel 2007 la traduzione tedesca è stata il primo fumetto a vincere il Jugendliteraturpreis nella sezione non-fiction.

Mom’s Cancer non è nato come opera di intrattenimento. Quando a sua madre (60) venne diagnosticato un cancro – tumore del polmone con una metastasi cerebrale già formata – Fies iniziò un diario a fumetti che raccontasse i suoi problemi nel gestire la situazione.

La sincerità del racconto è disarmante: Brian (circa 40) non è assolutamente equipaggiato per quello che gli sta davanti. Il suo istinto iniziale è di lasciar fare alle altre – una sorella (28) abita con la madre, l’altra (circa 39) è infermiera. Ma nessuno sa veramente cosa stia succedendo. I medici procedono con le terapie in maniera metodica, ma sperimentale, adattando in base ai risultati che vedono. La madre non è in grado di distinguere i sintomi lievi da quelli gravi, che richiedono un intervento immediato. Brian cerca di informarsi, di avere un approccio da studioso, ma cosa si può imparare in pochi mesi su di un tema come il cancro?

Quando Fies ha iniziato a tenere il suo diario, non sapeva ancora se a vincere sarebbe stata la morte o la vita. Parecchie immagini trasmettono molto bene questo dubbio. Eppure, era un dubbio di Fies. La madre, con una semplice, incosciente testardaggine, frutto del primo istinto – sfuggire alla morte e alla malattia, tornare alla vita – segue senza esitazione tutte le indicazioni dei medici e si sottopone all’ordalia della terapia.

È la storia di una famiglia che si trova ad affrontare alla cieca una sfida più grande di lei, una di quelle situazioni in cui caratteri con cui si è nati e cresciuti sono costretti a mostrarsi in una nuova luce, mentre ognuno dei fratelli cerca di imporsi, di aiutare e di farsi aiutare e tutta la storia familiare si rimette in gioco. Soprattutto, è la storia che Fies ha scritto perché, quando avrebbe avuto bisogno di leggere qualcosa del genere, non l’ha trovato.

È stato questo il suo traguardo principale: che coloro che ne avessero bisogno abbiano potuto leggere Mom’s Cancer.

Non si tratta tuttavia di un tema interessante solo per pazienti e semplici lettori, ma anche per gli addetti ai lavori. Lo sviluppo di graphic novel a tema biografico che trattassero del cancro è stato di recente esaminato in un articolo di «Literature & Medicine» firmato da Hillary Chute (1). Il «Journal of Health Psychology» ha invece pubblicato nel 2013 una ricerca che individuasse le potenzialità di queste graphic novel nell’istruzione del personale sanitario per quanto riguarda i disagi nelle donne affette da tumore, partendo dall’esempio di un altro fumetto, Cancer Vixen: A True Story, arrivando alla conclusione che «la graphic novel rappresenta in modo completo il raggio delle sofferenze della paziente, rappresentando problemi pratici, sociali, emotivi, religioso-spirituali e psichici» e «potrebbe essere di utilità nell’educazione medica e nell’ambito della psicologia della salute per istruire studenti e pazienti riguardo al lato umano della malattia» (2).

Non è una novità che il fumetto abbia delle potenzialità espressive immense, a causa dell’unione della rappresentazione grafica e del testo scritto che lo distingue. L’ingresso nel fumetto della trattazione psicologico-autobiografica è avvenuto però solo negli anni ’60. Si tratta dello sviluppo che ha poi portato al capolavoro e premio Pulitzer MAUS di Art Spiegelman e al faticoso inserimento di una graphic novel nell’ambito della grande letteratura storico-realistica. Oggi questo filone del fumetto serio, rivolto ad un pubblico adulto ed indirizzato alla trattazione e alla gestione di problemi relativi alla vita reale, sta venendo accettato anche dai professionisti come supporto utile. Si tratta di passi avanti importanti, non solo per un rinnovamento dell’idea del fumetto nel grande pubblico, ma soprattutto perché il mondo stesso del fumetto sia cosciente di non essere più limitato a supereroi in tutina colorata – un genere che, anzi, sta mostrando da tempo segni di invecchiamento e di esaurimento – ma di potersi dedicare, oltre al fantastico, ad un’investigazione più ampia dell’ambito esistenziale del reale.

Un piccolo aggiornamento: il fumetto sta venendo ripubblicato settimanalmente in internet su goComics. Lo si può leggere gratuitamente, anche se in inglese (non so di una traduzione italiana). Intorno a esso si è formata una piccola comunità di persone accomunate dalla stessa esperienza di Fies.

Versione recensita: Traduzione tedesca.

BRIAN FIES, Mutter hat Krebs, übersetzt von Wolfgang J. Fuchs, Knesebeck Verlag, München 2006

Versione originale:

B. FIES, Mom’s Cancer, Abrams Image, New York 2006

Valutazione:

Ideato in particolare per chi affronta la situazione del tumore. La resa dei personaggi attraverso gli occhi del personaggio principale e narratore, unito all’umorismo serio e sottile, lo rendono un caso particolare nell’ambito del fumetto e consigliabile anche al resto del pubblico.

(1) HILLARY CHUTE, Our Cancer Year, and: Janet and Me: An Illustrated Story of Love and Loss, and: Cancer Vixen: A True Story, and: Mom’s Cancer, and: Blue Pills: A Positive Love Story, and: Epileptic, and: Black Hole (review), in «Literature & Medicine», vol. 26, n. 2, autunno 2007

(2) DEBORAH N.N. LO-FO-WONG, ANNE BEIJAERTS, HANNEKE C.J.M. DE HAES, MIRJAM A.G. SPRANGERS, Cancer in full-colour: Use of a graphic novel to identify distress in women with breast cancer, in «Journal of Health Psychology», pubblicato online prima della stampa l’8 agosto 2013

Interview of Brian Fies as part of the "LitGraphic: The World of the Graphic Novel" exhibition at the Norman Rockwell Museum, 2007.

Intervista a Brian Fies parte dell'esposizione della mostra "LitGraphic: il mondo della Graphic Novel" al Norman Rockwell Museum, 2007. (in inglese)

A feature for German Televison about Brian Fies´s great Comic Book "Moms Cancer" ("Mutter hat Krebs")

Servizio televisivo su Mom's Cancer (in tedesco).